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25 gennaio 2015 7 25 /01 /gennaio /2015 07:05

 

"LASCIATE OGNI SPERANZA, O VOI CHE ENTRATE"

L'Artefiera di Bologna ha di nuovo tenuto fede alle promesse, come accade oramai da tempo immemorabile il visitatore (lautamente pagante, visti gli € 20 dell'ingresso e € 10 del parcheggio), ansioso di liberarsi per un giorno dalle angustie della realtà contemporanea per calarsi nel mondo fantastico di un'arte che possa dargli una qualche, temporanea consolazione, si è trovato invece sommerso da un diluvio di oscene ciofeche che moltiplicavano all'infinito lo squallore ed il disagio di un mondo esterno a cui aveva cercato per breve tempo di sottrarsi.

Più sano indubbiamente sarebbe stato, per voi visitatori, restare sotto i portici esterni a godervi i delicati effluvi dei tubi di scarico delle auto in transito, sicuramente più goduriosi della visita agli stands di questa fiera, colmi di oscenità spacciate per prodotti artistici. 

I tutori dell'arte (i galleristi), convinti, nella loro beata ignoranza e bruttura interiore di mercanti di infima categoria, che "Arte" significhi sottolineare l'orrore e lo sfacelo del mondo reale, hanno riempito i loro stands di "opere" che autorizzano qualsiasi visitatore dotato di una anche minima sensibilità artistica, all'uso incondizionato del lanciafiamme.

Ed è inutile cercare di acculturare questi "mercanti infami" spiegando loro che l'arte non è semplicemente esaltazione dello squallore della realtà ma il positivo tentativo di volare al di là di quella, con tutta la forza del pensiero e dell'azione, per cercare di migliorarla.

Non uscimmo certo dalle caverne  grazie all'esaltazione della nostra condizione di quasi-animali e della povertà mentale che tale nostro stato riproiettava nella realtà che ci circondava, ne uscimmo bensì cercando di dar corpo a sogni che tale povertà travalicassero, ne uscimmo grazie alla tensione ad un "oltre" finalizzato al miglioramento della triste condizione in cui si viveva e si vive.

La storia dell'Umanità è storia di un pensiero che di secolo in secolo travalicava sè stesso in tentativi di volo al di sopra ed al di la delle brutture del mondo, di un pensiero che da sempre tenta di indirizzare gli uomini verso un futuro ed una realtà migliori e, l'arte vera, da sempre è stata, al di sopra addirittura di filosofia e scienza, l'araba fenice che guidava questo volo verso spazi celesti di incondizionata bellezza.

Sogni irraggiungibili, senza dubbio, ma la stessa storia dell'uomo non si concretizza forse nell'eterno erigersi di immense scale verso il cielo e non sono forse, le cime di queste scale che si protendono oltre le nubi, addirittura al di la dell'infinito, frutto dell'opera dei veri artisti, quelli cioè degni di tal nome?

Pochi pioli per volta ci è dato salire, e la luce del pensiero sempre più, nel tempo, si protende in alto, ma da sempre ci accompagna la certezza che un giorno la lontanissima, misteriosa,  ma luminosa stella a cui tendiamo potrà essere raggiunta. Che importa se al di là di quella un'altra, ancora più misteriosa ma forse ancora più luminosa si proporrà? la grandezza dell'arte sta proprio nel suo infinito procedere, meraviglia per meraviglia, alla guida dell'eterno, infinito cammino degli uomini.  

Non esaltate le brutture del mondo, l'arte è esattamente il contrario.

Ma la bruttura purtroppo sta proprio nel profondo dell'animo di chi tutto il mondo dell'arte coordina: mostri completamente privi di ideali, calati con tutto il loro peso nello squallore di una realtà di cui solamente capiscono i valori materiali.

Dal cibarsi alla defecazione, ecco l'angusto spazio in cui si stringe, per galleristi e mercanti, tutto il mondo dell'arte.

 

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