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20 febbraio 2013 3 20 /02 /febbraio /2013 12:19

Ci tengo a chiarire, prima dell'articolo, per chi non sia pratico della gestione dei restauri dei dipinti custoditi presso la Galleria degli Uffizi, che i restauri sono gestiti dall'Opificio delle Pietre Dure, un ente indipendente dagli Uffizi e che quindi qualsiasi articolo uscito sui quotidiani che afferma che l'Annunciazione è stata distrutta dagli Uffizi è errato. Sottolineo che quindi nessuna colpa hanno il Direttore degli Uffizi, Antonio Natali e Cristina Acidini (Soprintendente ai Poli Museali Fiorentini), ma che anzi, nulla di più corretto potevano fare in quanto hanno hanno affidato il dipinto all'istituto più qualificato del mondo per i restauri, appunto l'Opificio delle Pietre Dure.

Cosa poi dopo sia successo dopo non è quindi colpa loro

 

"LA VOCE" DI ROMAGNA DEL 17/02/2013, IL PRIMO ARTICOLO USCITO SULLA DENUNCIA ALLA MAGISTRATURA  PER LA DISTRUZIONE DELL'ANNUNCIAZIONE DI LEONARDO

 

DENUNC ANNUNC CARABb

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commenti

J
Finalmente qualcuno che si occupa di salvaguardia dal restauro. Peccato vedere che ciò preoccupi solo gli artisti, forse gli unici che si rendono davvero conto della gravità delle condizioni di<br /> un'opera d'arte. Anche dopo l'appello di Settis e Ginzburg, sembra che 'i più' il problema non lo vogliano proprio vedere... Prima Michelangelo, ora Leonardo.
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A
<br /> <br /> Carissima,<br /> <br /> <br /> non puoi avere più ragione di così. Fortunatamente adesso sono anche storico dell'arte e saranno costretti ad ascoltarmi anche in questa veste. Riguardo a Settis e Ginzburg, io provvidi a<br /> contattarli dopo le loro uscite ma nessuno mi rispose: gli addetti ai lavori sono soggetti a persecuzioni immediate che li mettono a tecere. Pensa che la docente dell'Alma Mater che mi ha fatto<br /> da correlatrice (cioè praticamente per non aver fatto nulla) mi ha scritto che le hanno tolto l'abilitazione universitaria. Siamo in mano ad una banda di delinquenti completamente privi di di<br /> ogni parvenza di morale.<br /> <br /> <br /> Grazie, Alberto<br /> <br /> <br /> <br />