ALBERTO COTTIGNOLI si laurea in Filosofia a Bologna nel 1978 ed alla medesima Alma Mater si laurea con 110 e lode nel 2013 in "Storia e Conservazione delle Opere d'Arte".
Comincia a dipingere nel 1974 e nel 1988, durante la sua personale di Roma alla galleria Fraticelli di via Margutta viene scoperto da Kiyoshi Tamenaga con cui stipula un contratto per tutta la sua produzione futura. La Tamenaga è una delle più grandi catene mondiali che trattano arte figurativa (Tokyo-Tokyo-Tokyo-Osaka-Osaka-New York- Parigi), catena per la quale tuttora lavora. Nelle sedi mondiali della Galleria Tamenaga si succedono le sue personali:
tre a Tokyo (Ginza, quartiere imperiale 1990-1992-1994), due ad Osaka (1992-1994) una a New York (Madison Avenue, 1993) ed una a Parigi (Avenue Matignon, la più importante Galleria della capitale, 1996).
TV 7, lo speciale del TG 1, gli dedica, nel 1998, ben due servizi (probabilmente è l’unica persona a cui ciò accade). Nello stesso anno firma la scenografia de “Il testimone dello sposo” di Pupi Avati (unico candidato italiano all’Oscar di quell’anno, selezionato nei 5 del Golden Globe, unico candidato italiano al festival di Berlino), Questa scenografia gli vale diversi riconoscimenti personali, è infatti nella terna vincente del “David di Donatello” (ospite del Presidente della Repubblica a Roma) e nei 5 candidati per il “Ciak d’Oro”.
Vittorio Sgarbi lo inserisce nelle grandi mostre “Surrealismo Padano”, Palazzo Gotico, Reggio Emilia e “Da De Chirico a Leonor Fini, pittura fantastica in Italia”, Museo Revoltella, Trieste.
Lavora per due anni anche con la Galleria Forni (Milano-Bologna), la più importante galleria italiana che tratta arte figurativa e con quella gestisce due personali, marzo 1999 (pagina su Arte Mondadori n.308) e febbraio 2000. Per l’occasione la rivista “Arte” (Mondadori, n.318, febbraio 2000) gli dedica ben sei pagine (il massimo spazio concesso ad un artista).
Nel 2004 gestisce una personale a Ravenna presentata da Vittorio Sgarbi presso la galleria Poggi che si protrae per 5 mesi.
Nel 2012 partecipa alla Biennale di Venezia e nello stesso anno è invitato da Vittorio Sgarbi alla Selezione dei Migliori della Biennale di Venezia (Palazzo delle Esposizioni, Torino)
Iin oriente la sua fama è nel frattempo dilatata anche a Formosa (Taipei): nel 1996 il Chia Nan Museum di Taiwan gli dedica una personale durata quai 2 mesi e nel 2005 lo stesso Chia Nan Museum gli dedica un'altra personale (quelle dopo di lui saranno dedicate prima a Andy Warhol e poi a Salvador Dalì). Nel 2007 è poi il National Museum of History di Taiwan a dedicargli un'altra personale.
L’ATTIVITA’ RELATIVA ALLA STORIA DELL’ARTE
Nel 2000 pubblica il primo testo, sotto forma di racconto (ma con scheda tecnica annessa ), “Il segreto di Piero” (Lalli Editore, Poggibonsi), sulla “Madonna del Parto” di Piero della Francesca, in cui rivela che gli angeli ai piedi della Vergine sono in realtà un uomo ed una donna alati e tiene a tal scopo una conferenza a Monterchi col Dott. Meneguzzo, docente di Storia dell’Arte a Brera, che conferma l’assoluta validità scientifica della scoperta. Al seguito di tale pubblicazione, James Beck, massimo esperto di Storia dell’Arte Rinascimentale Italiana, docente presso la Columbia University di New York e Presidente di ArtWatch International (associazione con sede alla Columbia che si occupa della difesa dell’arte nel mondo), lo nomina, per ArtWatch International, Direttore della Sezione Analisi Estetiche.
Inizia allora un intenso sodalizio col Beck, con cui tiene a Ravenna (dicembre 2000) la conferenza conclusiva (su Piero Della Francesca) del ciclo di Sala Melandri.
Partecipa poi, sempre col Beck e col dott. Giuseppe Centauro (docente presso l’Università di Firenze) alla pubblicazione di “Piero della Francesca, committenza e pittura” (Lalli Editore, Poggibonsi 2000).
Cottignoli organizza in quell’anno una conferenza a tre alla “Versiliana” di Viareggio col Beck e con l’amico Vittorio Sgarbi (allora sottosegretario alla Cultura) con lo scopo di farli conoscere e l’operazione, splendidamente riuscita, darà poi i suoi frutti.
Cottignoli viene infatti invitato assieme al Beck, da Vittorio Sgarbi, per la conferenza d’inizio dei restauri giotteschi della Cappella degli Scrovegni a Padova, restauri che inutilmente Cottignoli cercherà di bloccare, con un lungo monologo, appoggiato dallo Sgarbi stesso.
Cottignoli, sempre col Beck, visionerà poi personalmente l’”Adorazione dei Magi” di Leonardo, già prelevata dalla sua sede storica agli Uffizi e pronta per essere avviata al restauro e riuscirà, attraverso una serie di enormi articoli, di cui tre con foto in prima pagina, sulla “Padania” (che gentilmente si presta allo scopo), a bloccare il restauro e a far riportare il quadro al suo posto.
Cottignoli prende poi ad occuparsi di Leonardo da Vinci ed il settimanale “Oggi” gli dedica ben tre articoli, uno a tre pagine (n.51 del 2001) sull’Annunciazione di Leonardo da Vinci (relativo alla scoperta di una montagna antropomorfa all’interno del dipinto, e un altro a tre pagine sul “Cenacolo” di Leonardo (n.32 del 2002 )dove risolve il secolare problema della “mano con coltello” priva di proprietario( con la collaborazione della dott.ssa Gigliola Gamberini, docente di Disegno Anatomico presso l’Università di Bologna e del dott. Claus Larsen, docente di Informatica presso la stessa Università che produce il disegno ricostruttivo). Il terzo articolo riguarda un’intervista del settimanale “Oggi”sulla Gioconda (“Oggi” n.18 del 2003) in occasione del servizio speciale prodotto dalla BBC su Leonardo, intervista in cui Cottignoli sostiene trattarsi di una donna incinta (a conferma della sua teoria, nel 2006 un’equipe di studiosi Canadesi, Cnrc, accerta, attraverso radiografia, che la Gioconda è rivestita di un velo di mussolina, velo che, all’epoca, portavano solo le donne incinte).
Il 4-12-2001 Carlo Pedretti, massimo esperto mondiale di Leonardo da Vinci, gli dedica un articolo a due colonne sul Corriere della Sera per contraddire in parte le sue opinioni sull’Annunciazione.Nello stesso periodo anche la Galleria degli Uffizi dedica al Cottignoli un grande articolo sul suo giornale interno, articolo con cui tenta di contraddire le sue ipotesi, fondamentalmente riguardo ai problemi di restauro che avevano coinvolto l’ “Annunciazione” di Leonardo.
Nel novembre 2006 Cottignoli pubblica, per le Edizioni Del Girasole, Ravenna, il testo “Dichiarazione d’amore”, sull’Annunciazione di Leonardo da Vinci, in cui dimostra trattarsi di quadro di natura umanistica che rappresenta la dichiarazione d’amore di un uomo ad una donna. Collaborano con lui: Eleonora Cavallini, Docente di Lingua Greca presso l’Università di Bologna-Ravenna, Paola Buzi, Glottologa presso il Dipartimento di Archeologia della Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, Alessandra Di Girolamo, Ornitologa presso il Museo Ornitologico S.Alberto, Ravenna, Gianni Zannoni, Docente presso la Facoltà di Architettura di Venezia, Giorgio Zannoni, titolare dello studio geologico omonimo.
Con dott. Gianni Zannoni tiene poi una conferenza nel ciclo ufficiale di Sala Melandri a Ravenna (6-4-2007)per la presentazione del testo “Dichiarazione d’amore”.
Per l’occasione “Libero” di Feltri gli dedica le due pagine centrali con sette foto a colori (cosa mai successa a nessun altro libro sulla Storia dell’Arte).
E’ di questi giorni l’ultima scoperta del Cottignoli, si tratta delle prove che la “Madonna dei Garofani”, attribuita a Raffaello e acquistata dalla National Gallery di Londra per 65 milioni di dollari (massima cifra mai pagata per centimetro quadro per un dipinto) è invece una semplice e squallida copia zeppa di errori anatomici. Le prove, esposte per la prima volta dal Cottignoli in una conferenza a Palazzo Borghese (FI) nell’ottobre 2010, tenuta in occasione di una riunione di ArtWatch International, sono state ribadite in una successiva conferenza tenuta da Cottignoli il 2-12-2010 alla Sala Benelli, in occasione di una riunione di AIRC e Confindustria.
L’articolo relativo,curato dal Dott. Piero Pierotti ex docente della Normale di Pisa e presidente di ArtWatch International Italia, esce poi su “quotidianoarte.it” , nella rubrica “territori culturali” n. 2.
Cottignoli fonda, nel 2011, l'Associazione Culturale Jacopo Landoni (Ravenna) e pubblica per la medesima, in collaborazione con ArtWatch International, "La Madonna dei Garofani della National Gallery non è un Raffaello" (italiano-inglese) e nello stesso anno "Siracusa Madonna of the Pinks. il dipinto da cui quello della National Gallery è stato copiato" (inglese.italiano).